Una carissima amica mi ha chiesto di scrivere 'sensazioni 'su questo posto
molto molto lontano per noi e per tante persone.
Arrivati domenica 06.08.17 alle 5 del mattino ci accoglie con un caloroso
'bula !' la signora dove abbiamo noleggiato l'auto. Decidiamo di spostarci
subito da Nadi a Suva, la capitale, a circa 3 ore. Il paesaggio e la natura sono
vari: si mescolano insieme enormi piante di fiori tropicali, arbusti di
bouganville, canna da zucchero, pini verdi ...di un verde meraviglioso: la
nitidezza del cielo, della terra rossa e del verde-blu del mare, sono
impressionanti!
Ad accoglierci una capitale deserta. È domenica e tutti sono a messe
avventiste o metodiste, cantate, o con predicatore con megafono. Musei chiusi,
bar chiusi, negozi chiusi, nessuno per strada tranne qualche turista o homeless.
Con il buio poi, già verso le 18 ore -qui è inverno- ci sono bancherelle
create sul posto che accendono un fuoco tipo da campeggio e fanno da mangiare a
bordo strada ogni sorta di cibo.
I giorni seguenti, piano piano, (qui
il fuso orario mi ha messa ko!) mi permettono di entrare più a contatto con gli
odori, i colori del mercato, i villaggi dove vive la gente, il market dove
comperi l'acqua, le strade piene di buche e cani abbandonati e, sinceramente,
l'immagine reale è diversa dai depliant pubblicitari che si vedono in giro.
Il mare, la foresta, le dune di sabbia (al Sigatoka sand dune sono possibili camminate molto suggestive), la
spiaggia - Natadola beach lunghissima
e bianchissima - e la natura in generale è spettacolare, ma i villaggi dove la
gente vive sono baracche in lamiera che non mi aspettavo.
Parlando con un signore locale, abbiamo conferma che il popolo fijiano ama
più oziare, riposare che lavorare. Per questo, quasi tutte le attività industriali
e la gestione di Tours e hotels (non parlo di resort che già mi sembra ovvio
gestione internazionale) è in mano a indiani che rappresentano il 40% della popolazione
delle Fiji.
Visitando poi i loro villaggi si torna indietro nel tempo. C’è un capo
villaggio, una chiesa generalmente metodista. La scuola e tutto è gestito dalle
persone del villaggio che coltivano e allevano animali. Visitando il Navala village si sente la semplicità di una volta e tutto il villaggio è
come una grande famiglia: acqua del fiume, no elettricità, no TV, no ospedale e
tutto viene curato con le erbe. Bevono kava,
una bevanda fatta con delle radici che pare che abbia effetti eccitanti. Viene
offerta ai turisti in segno di benvenuto. Le antiche tradizioni e balli
del popolo conosciuto per il
cannibalismo sono diventati spettacoli per turisti anche per tramandare ciò che
faceva parte dei momenti di vita.
Una cosa che assolutamente non si può scordare è il sorriso della gente che
sempre ha un 'saluto' solare e allegro! Quindi ... vivete anche voi la vostra
avventura alle Fiji! Moce!
By Elena Gandini